





LINKIl ministro Ronchi visita il Centro di prima accoglienza dell'isola: «Grazie al governo qui tutte le stanze sono vuote»
«Nessun clandestino a Lampedusa»
Successo Le associazioni umanitarie senza immigrati da accogliere. Sui mari il «deserto»
dall'inviato Fabio Perugia
LAMPEDUSA - Ciò che resta degli immigrati a Lampedusa sono solo alcune scritte in arabo. Brevi versi del Corano, impressi sui muri delle stanze dei prefabbricati del Centro di prima accoglienza. I clandestini sono ormai un ricordo. Anche le organizzazioni umanitarie che lavorano sull'isola, come Croce Rossa, Save the Children, Unhcr e Oim, restano senza nessuno da accogliere. Il governo, qui, sembra aver imprigionato in un ricordo il dramma dei clandestini. La visita a Lampedusa del ministro delle Politiche europee, Andrea Ronchi, inizia così. Con una passeggiata nel «deserto» del Cpa. Un Centro, che dopo l'incendio del gennaio scorso, è stato in gran parte ricostruito in soli quattro mesi. «Grazie alla politica dei respingimenti e all'azione del governo - spiega Ronchi camminando accando al sindaco dell'isola, Bernardino De Rubeis - qui abbiamo risolto il problema dell'immigrazione clandestina restituendo all'Italia e ai turisti una perla del Mediterraneo». Nella sala di controllo operativo della Guardia di Finanza il radar che controlla i mari non segnala più imbarcazioni provenienti dall'Africa. Un successo, rispetto agli sbarchi, drammatici, di un anno fa, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Ma il ministro sa bene che questa è una vittoria soprattutto dell'Italia: «L'Europa ci ha lasciati soli per molto tempo. Nonostante questo, il governo italiano ha realizzato leggi che sono andate nella direzione della solidarietà e della legalità assieme a un grande lavoro diplomatico: questa è la via maestra per l'Europa». E quel «buco nero», come lo hanno definito alcuni Paesi europei, «è stato tappato». Ora l'isola può tornare a occuparsi della sua principale attività, il turismo. Sulle bianche spiagge a pochi chilometri dal Continente Nero i turisti siedono sereni sotto gli ombrelloni. Si tuffano tra i fondali del Mediterraneo. Avanzano con le loro piccole barche con in mano una lenza. E sorridono. Nel Centro di prima accoglienza, oggi, ci sono zero immigrati.
26/06/2009
LINKIMMIGRATI: COMUNE LAMPEDUSA, SBARCHI CONTINUANO MA "OSCURATI"
(AGI) - Lampedusa, 19 giu. - Malgrado la politica dei respingimenti adottati dal Governo, le traversate di immigrati nel Canale di Sicilia sono continuate e nelle acque di Lampedusa sono state effettuate diverse operazioni di soccorso delle quali pero' le autorita' non hanno dato notizia. Lo ha detto questa mattina l'assessore all'Immigrazione del Comune di Lampedusa, Mauro Buccarello. "Il silenzio e' la nuova strategia del governo", ha affermato Buccarello e ha aggiunto: "Ci sono stati almeno tre sbarchi nell'ultimo mese e mezzo, dei quali ci risulta direttamente sono arrivate in totale circa 200 persone.
Le ultime 50 sono state soccorse ieri sera al largo di Lampedusa e condotte direttamente a Porto Empedocle perche' sull'isola al momento non si puo' fare accoglienza dati i lavori in corso nel centro di contrada Imbriacola. Altri 50 migranti sono arrivati 15 giorni fa, e 4 settimane fa sono stati soccorsi 73". Una conferma e' venuta anche dal sindacio di Lampedusa, Dino De Rubeis: "Prima della campagna elettorale - ha detto De Rubeis - il governo ha adottato la politica dei respingimenti fregandosene dei vescovi, delle associazioni umanitarie e dell'Unione Europea. Finita la campagna elettorale abbiamo visto ieri sera i primi 50 immigrati che sono stati prelevati e portati direttamente a Porto Empedocle. Vedremo cosa accadra' dopo il G8. La verita' e' che sono finite le elezioni e sono ripresi i viaggi verso le nostre coste". Il sindaco ha puntualizzato che i migranti soccorsi nel mare di Lampedusa non possono comunque essere sbarcati sull'isola perche' il centro di prima acoglienza di contrada Imbriacola e' vuoto e non puo' essere utilizzato a causa dei lavori di ristrutturazione dopo l'incendio di 3 mesi fa.
LINKLAMPEDUSA, E' EMERGENZA. OTTAVO SBARCO DI FILA
Ottavo sbarco consecutivo, nel giro di poche, a Lampedusa: 67 extracomunitari, tra cui otto donne, sono appena giunti sull'isola dopo essere stati soccorsi da una motovedetta della Guardia di Finanza a circa sette miglia a Sud dalla costa. Anche questi immigrati sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza, che ha ormai superato le 1500 presenze.
E' EMERGENZA - Nuova ondata di sbarchi a Lampedusa: in poche ore sono giunti sull'isola o sono stati intercettati su cinque distinti barconi oltre 800 clandestini. Circa 250 clandestini si trovano in un barcone di 12-13 metri, il quinto dalla scorsa notte fino ad ora, intercettato a 24 miglia a sud di Lampedusa dalla Guardia costiera. Tre motovedette si stanno dirigendo nella zona di mare per i soccorsi. A bordo del natante ci sono numerose donne. L'arrivo più consistente si è registrato intorno alle 4 del mattino, quando un peschereccio è riuscito a entrare direttamente in porto con 339 extracomunitari, tra cui 47 donne e quattro bambini. Un'altra imbarcazione più piccola, con 39 immigrati, è approdata invece all'alba sulla spiaggia di Cala Croce. Un altro barcone, con 47 clandestini tra cui due donne, è stato intercettato a circa 50 miglia a sud di Lampedusa da una motovedetta della Guardia Costiera, che sta facendo rotta verso l'isola. L'ultimo intervento riguarda una imbarcazione con oltre un centinaio di immigrati soccorso da una nave della Marina Militare a 70 miglia a Sud dall'isola. Il centro di prima accoglienza di Lampedusa, dove ieri si trovavano circa 700 clandestini, con gli ultimi arrivi rischia adesso nuovamente il collasso. Circa quattrocento clandestini sbarcati nei giorni scorsi saranno trasferiti dal centro di accoglienza sull'isola ad altre strutture in Italia. Nel Centro di Lampedusa - che al massimo della capienza può ospitare poco più di seicento persone - ci sono già un migliaio di immigrati. Ma altri arrivi faranno salire il numero delle presenze a circa 1.300. I migranti, secondo quanto si è appreso, dovrebbero essere divisi nei Centri di Cagliari, Caltanissetta, Trapani e Castelnuovo di Porto (Roma).
MARONI: STOP SBARCHI LAMPEDUSA CON ACCORDO LIBIA - Gli sbarchi a Lampedusa saranno risolti quasi al cento per cento quanto entrerà in vigore l'accordo con la Libia che prevede il pattugliamento congiunto delle acque libiche. Lo ha detto il ministro dell'interno, Roberto Maroni, nel corso di una conferenza stampa a Casal di Principe. "Gli sbarchi - ha spiegato il ministro - non si evitano con un decreto legge purtroppo, ma con l'attivazione dell'accordo con la Libia che prevede un pattugliamento delle acque del paese nordafricano: ma ciò non si può fare senza l'ok della Libia; quando ci sarà l'ok non ci saranno più sbarchi a Lampedusa". Maroni ha poi rilevano che il governo è impegnato in questa direzione. "Il premier Berlusconi - ha ricordato - è andato qualche giorno fa in Libia per parlare di questo con Gheddafi, il ministro degli esteri Frattini è molto attivo: tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto, abbiamo anche avviato ricognizioni sui porti dove mettere le basi". Se il via libera della Libia avverrà a settembre, ha aggiunto, "dobbiamo aspettarci un agosto molto pesante". Per quanto riguarda i clandestini che sbarcano, ha proseguito il ministro, "non possiamo non accoglierli e questa è la prima fase, ma poi c'é la seconda fase: se non hanno diritto a stare in Italia torneranno a casa loro".
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"Io, Patrizia e Veronica. Ecco la verità"
di Alfonso Signorini
Silvio Berlusconi nell'occhio del ciclone. Da almeno un paio di mesi a questa parte per lui non c'è tregua. Sul piano privato, ma anche su quello pubblico, visto che alcuni episodi della sua vita privata hanno finito per influenzare pesantemente il clima politico. La miccia si è accesa il 28 aprile, a seguito di un breve articolo del
quotidiano La Repubblica, in cui veniva riportata notizia della partecipazione del premier alla festa di compleanno di Noemi Letizia, figlia di amici, in un ristorante di Casoria, a una ventina di chilometri da Napoli. Da lì la situazione è andata precipitando.
Prima le dichiarazioni pesantissime della moglie Veronica Lario, poi l'annuncio, il 3 maggio, della loro separazione. Il tutto alla vigilia delle elezioni europee. Non si erano ancora spenti gli echi dei risultati elettorali, che Massimo D'Alema annuncia da Bari nuove "scosse" per Berlusconi e il suo governo.
E la scossa, puntuale, arriva due giorni dopo: la procura di Bari avvia un'inchiesta su un giro di prostituzione, che vede tra i principali testimoni Patrizia D'Addario, una squillo di lusso (ma candidata alle comunali di Bari, dove raccoglierà solo 7 voti). Patrizia confessa di essere stata ospite a Palazzo Grazioli, residenza romana di Berlusconi, e di aver passato anche una notte con il presidente del Consiglio. Gli inquirenti chiamano a testimoniare altre due ragazze, Lucia Rossini e Barbara Montereale. Tutte e tre portate a casa del premier da un
comune amico: Gianpaolo Tarantini, imprenditore pugliese, indagato per induzione alla prostituzione.
Questi gli antefatti. Da quando è scoppiato lo scandalo, Berlusconi sull'argomento ha concesso sempre pochissimo ai media. Non ha mai voluto fare commenti pubblici, ribadendo con forza che il suo lavoro a capo del governo avrebbe risposto meglio di qualsiasi discorso alle illazioni.
Affronta ora la spinosa questione per la prima volta con "Chi", dopo una giornata di relax trascorsa a Villa Bonomi Bolchini, nei pressi di Paraggi, tra gli affetti familiari. Cioè nel clima ideale per affrontare con serenità anche le domande più difficili.
Presidente, partiamo dall'inchiesta di Bari. Lei conosce Patrizia D'Addario?
«Non ne ho alcun ricordo. Ne ignoravo il nome e non ne avevo in mente il viso».
Non si era reso conto che potesse essere una prostituta d'alto bordo che voleva tenderle una trappola?
«Se sospettassi di una persona una cosa del genere, le starei lontano mille miglia».
Ha mai pagato una donna perché restasse con lei?
«Naturalmente no. Non ho mai capito che soddisfazione ci sia se non c'è il piacere della conquista».
Ha detto che non ricorda il viso di Patrizia D'Addario. Ricorda, invece, Lucia Rossini e Barbara Montereale?
«Incontro ogni giorno decine e decine di persone per le ragioni e le occasioni più diverse. Non voglio far torto a nessuno, ma è evidente che non posso ricordarle tutte».
Come ha conosciuto Gianpaolo Tarantini? Che cosa pensa ora di lui?
«L'ho conosciuto la scorsa estate in Sardegna e mi è stato presentato come un imprenditore serio e stimato. So che in Puglia è conosciuto e stimato da molti. Non avevo mai saputo di inchieste giudiziarie che lo riguardassero. Ora che è al centro di un'indagine penso che per lui, come per ogni cittadino coinvolto in un'azione giudiziaria, debba valere la presunzione di innocenza. Sono un garantista e per questo sospendo ogni giudizio».
Non trova insolito che gli ospiti di Palazzo Grazioli non vengano controllati dagli uomini della vigilanza?
«Nessuno dei miei ospiti è mai stato sottoposto a una perquisizione personale. Se poi qualcuno abusa della mia cortesia e della mia buona fede e viola la mia privacy, questo è un comportamento che squalifica lui, non me».
A proposito di privacy, c'è chi pensa che sia molto strano che il fotografo Antonello Zappadu abbia potuto lavorare indisturbato per tanto tempo attorno a Villa Certosa, la sua residenza in Sardegna, senza che i servizi segreti se ne accorgessero. Lei che risposta si è dato?
«Penso che i servizi segreti siano stati occupati in cose più serie delle foto di Zappadu».
Ritorniamo all'inchiesta di Bari. Chi c'è dietro questa inchiesta secondo lei?
«C'è qualcuno che conosceva molto bene la data delle elezioni a Bari e che ha dato un mandato molto preciso e benissimo retribuito a questa signora D'Addario».
La famosa "scossa" di D'Alema si riferiva secondo lei a questa inchiesta?
«È a lui che deve chiederlo. Un leader politico normalmente non si occupa di pettegolezzi e di dicerie. Si occupa, invece, di cose concrete».
Francesco Cossiga sul Corriere della sera la esorta a non chiedere scusa a nessuno: secondo lui il privato non influisce sulla vita pubblica. Cosa gli risponde?
«Ringrazio il mio caro amico Cossiga per il suo intervento a mio sostegno. In effetti, io non ho nulla di cui dovermi scusare con nessuno. Non c'è nulla nella mia vita privata di cui io mi debba scusare. Sono, invece, in tanti, dagli editori ai direttori dei principali quotidiani italiani, che debbono vergognarsi e che dovrebbero scusarsi con me».
Lo faranno secondo lei?
«Non lo faranno, certo. Ma alla fine di questi miserevoli attacchi si ritroveranno con meno credibilità e con meno lettori».
Silvio Berlusconi guiderà il G8 dell'8 luglio?
«Se non defungo prima...» (intanto fa gli scongiuri, ndr).
Passiamo al suo incontro con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Un bilancio?
«Molto positivo. Il presidente Obama è persona di grande lucidità, concretezza, simpatia e sense of humour. Ci siamo trovati subito bene insieme. E questo non soltanto perché Stati Uniti e Italia sono da sempre vicini, hanno gli stessi valori, hanno la stessa visione dei principali problemi internazionali, ma anche perché Barack Obama e io abbiamo in comune la stessa cultura del fare, della concretezza».
Quanti saranno i detenuti di Guantanamo che arriveranno in Italia e dove saranno accolti?
«Tre per cominciare. Poi vedremo, in sintonia con gli altri Paesi europei. La decisione su dove accoglierli la assumeranno le autorità di pubblica sicurezza».
Il terremoto in Abruzzo. Perché la ricostruzione procede lentamente?
«Lentamente? Vorrà scherzare. Mai in Italia, e nemmeno nel mondo, si è data una risposta così tempestiva a un'emergenza così grave. Ce lo riconoscono tutti. Entro il 30 novembre quindicimila persone avranno una casa, una casa vera, confortevole e addirittura ammobiliata. Le famiglie che usufruiranno di queste case ritorneranno nelle loro vecchie abitazioni quando saranno state ricostruite a spese dello Stato. E i nuovi appartamenti diventeranno dei "campus" per gli studenti dell'Università dell'Aquila, che potrà offrire così agli studenti che verranno da tutto il mondo una ospitalità unica e fantastica».
Ritiene che certa stampa stia strumentalizzando anche il disagio dei terremotati?
«Trovo vergognoso che certa stampa riesca a strumentalizzare persino il disagio e le attese delle vittime del terremoto. Gli italiani hanno dato una grande risposta di civiltà, di unità e di compostezza di fronte alla tragedia del terremoto. Mi piacerebbe che anche la classe politica e la stampa fossero all'altezza del Paese che le esprime».
Si è mai chiesto che cosa accadrà al Pdl dopo di lei? Chi è potenzialmente il suo erede?
«Solo i monarchi hanno eredi. Io non sono un monarca, non ho ricevuto investiture se non dalla gente. Sono convinto che il Pdl sarà l'asse portante della politica italiana nel XXI secolo, come lo sono stati la Destra storica o la Democrazia cristiana in altre stagioni politiche. E i leader nasceranno, come avviene sempre in politica, sul campo e dal consenso della gente».
Vorrei toccare un tema sul quale lei non si è mai espresso apertamente. Quello di sua moglie Veronica. Molti sperano ancora in una vostra riconciliazione. C'è qualche possibilità che ritorniate a vivere insieme?
«È stata una ferita molto dolorosa. Non so se il tempo potrà rimarginarla. Quello che è certo è che la nostra è stata una grande storia d'amore. E le vere storie d'amore non si cancellano mai».
La separazione da sua moglie ha messo in crisi anche i rapporti tra lei e i vostri figli, Barbara, Eleonora e Luigi?
«Il rapporto che mi lega a loro è più forte di prima. Il dolore per il fango che hanno provato a gettarci addosso ci ha unito ancora di più. La risposta di tutti i miei figli di fronte alle incredibili affermazioni del leader dell'opposizione (Dario Franceschini aveva chiesto pubblicamente agli italiani: "Fareste educare i vostri figli
da Berlusconi?", ndr) è stata per me la più grande gioia da molto tempo a questa parte».
Come hanno reagito i suoi figli di fronte a questa separazione?
«Come ogni figlio. Con dolore, ma anche con rispetto per entrambi i genitori. Hanno confermato di essere ragazzi splendidi, hanno dato prova di grande sensibilità e maturità».
La vediamo in queste pagine in foto privatissime accanto ai suoi nipoti. Pare esserci un grande feeling tra voi.
«Fare il nonno è bellissimo. In un certo senso è perfino meglio che fare il genitore. C'è la stessa dolcezza, ma ci sono meno responsabilità. Ci si può permettere di viziare un nipotino come non si è mai potuto fare con i figli. Tanto ci pensano i genitori a far loro rispettare le regole».
Anche Alessandro, il figlio di sua figlia Barbara, ha doti canore, a giudicare da un'immagine di questo servizio...
«In effetti ha molto senso musicale. Conosce e canta decine di canzoni. La sua sensibilità per la musica, che naturalmente incoraggio in ogni modo, mi fa dire: "Tutto suo nonno"».
Come convive Berlusconi nonno con il Berlusconi Superman?
«L'idea di avere un nonno Superman piace moltissimo ai miei nipotini, li affascina. Gabriele e Silvio, i figli di Marina, che sono anche loro dei bambini "speciali", sono convinti per davvero che io sia Superman. Questo mi impone, a volte, delle esibizioni particolari e impegnative. Non le racconto... per amor di patria».
A proposito, è vero che i suoi più stretti collaboratori la chiamano Duracell?
«In mia presenza non osano. Può darsi che tra loro, in privato, succeda. In effetti qualche volta mi accorgo che loro sono esausti, mentre io continuo imperterrito a darmi da fare. Ma sono molto più giovani di me: se ce la faccio io, devono farcela anche loro».
Si favoleggia che Berlusconi dorma pochissime ore a notte. Qual è il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi?
«Mi è stato insegnato a non andare a dormire se c'è anche un solo documento di cui occuparsi sulla scrivania. Ogni sera mi chiedo se ho fatto tutto quello che dovevo fare».
E il primo pensiero della giornata?
«Al risveglio, un grazie per la bellezza della vita. E una sintesi mentale, spesso un po' preoccupata, di tutto ciò di cui dovrò occuparmi durante la giornata».
Bisogno di vacanze? Dove andrà questa estate?
«Non ho ancora un programma».
Ritornando a Palazzo Grazioli, lei ci ha incontrato anche Fiorello. Che qualche giorno fa, ribadendo con forza «mai più a Mediaset», ha descritto così il vostro incontro: «Avevo davanti il presidente del Consiglio che si occupava di me, un guitto, un saltimbanco, e che mi diceva: "La tua strada è senza ritorno". Me la sono data a gambe». Che ne pensa?
«Fiorello si è semplicemente dimenticato di avere dichiarato, dopo l'incontro con me, che io gli avevo chiesto di rimanere dov'era. Cioè nel servizio pubblico. Alla Rai».
Da ultimo, in questi mesi così difficili sul piano privato, le è mai capitato di pensare a sua madre?
«Penso a mia madre ogni giorno. In un anno ho perso lei e mia sorella, due delle persone che mi amavano di più. Mia madre mi ha insegnato a non avere paura di nulla, a non farmi scoraggiare da nulla. Io sono molto sereno. Sono triste, ma sereno. E sono convinto che mia madre continui a proteggermi».
2009-06-28 18:14
Zelaya, sono stato sequestrato
Obama molto preoccupato. Ministri Esteri Ue condannano con forza
(ANSA) - SAN JOSE', 28 GIU - 'Non ho chiesto asilo al Costa Rica. E' stato un sequestro compiuto dai militari' honduregni, ha detto Manuel Zelaya a San Jose'. 'La comunita' internazionale deve difendere l'Honduras' - ha aggiunto - raccontando a Telesur e alla Cnn i dettagli del suo 'rapimento'. Intanto Obama ha espresso 'profonda preoccupazione' e ha chiesto agli honduregni di evitare l'uso della violenza. Mentre i ministri Ue hanno 'condannato con forza l'arresto' di Zelaya chiedendone 'l'urgente liberazione'.
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2009-06-28 19:01
Zelaya, hanno mitragliato mia casa
Blindati in strada e lacrimogeni contro manifestanti, testimoni
(ANSA) - SAN JOSE', 28 GIU - 'Hanno mitragliato la mia casa, spero non ci siano stati feriti', ha detto il presidente honduregno Zelaya, a San Jose' (Costa Rica).'La mia guardia d'onore ha opposto resistenza, sono stato svegliato dagli spari e dalle urla. Sono entrati sparando, e ho dovuto proteggermi dai colpi. Mi hanno puntato contro le armi'. Blindati sono stati dispiegati dopo il golpe e gas lacrimogeni sono stati sparati contro circa 500 manifestanti davanti al palazzo presidenziale, affermano diversi testimoni.
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2009-06-28 22:52
Honduras: intervento deciso da Corte
'Abbiamo ordinato a esercito di destituire presidente Zelaya'
(ANSA) - TEGUCIGALPA, 28 GIU - La Corte Suprema di giustizia dell'Honduras ha reso noto di aver 'ordinato all'esercito di destituire il presidente Zelaya'. 'Tale decisione - precisa il comunicato - e' stata presa dopo che Zelaya non ha desistito dal portare avanti un referendum, che doveva tenersi oggi, che avrebbe potuto aprirgli la strada alla rielezione, dopo la scadenza dell'attuale mandato di 4 anni. E' stato quindi dato l'ordine alle forze armate di intervenire in quanto difensori della Costituzione'.
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2009-06-28 23:01
Honduras: nominato successore Zelaya
Presidente deposto: 'non mi sono dimesso, e' assolutamente falso'
(ANSA) - TEGUCIGALPA, 28 GIU - Il Parlamento dell'Honduras ha nominato successore di Manuel Zelaya, il presidente dello stesso Parlamento, Roberto Micheletti. Il voto e' avvenuto per alzata di mano. 'Non mi sono dimesso' ha invece dichiarato Zelaya in un'intervista dal Costa Rica alla Cnn.'E' assolutamente falso': ha aggiunto facendo riferimento al fatto che, in Parlamento a Tegucigalpa, alcuni politici sostenitori del golpe hanno letto un testo secondo il quale il presidente ha appunto 'rinunciato' all'incarico.
Le reazioni >> LINK
Dall'Italia dei Valori
Antonio Di Pietro: "Ci sono due giudici della Corte che fanno i 'consigliori' del principe e si mettono al suo servizio per dargli le migliori indicazioni per fare leggi che gli facciano mantenere l'impunità".
"C'è una grave incompatibilità e un conflitto d'interessi. La Corte non si pronunci sul lodo Alfano fino a quando i due giudici non si saranno dimessi".
L'ex pm Luigi De Magistris: "È l'ennesima confusione tra interessi istituzionali o interessi privati. Non è opportuno che alcuni giudici banchettino con il principale interessato di una così importante decisione".
Il senatore Luigi Li Gotti: "Berlusconi ha messo in grave imbarazzo due componenti della Corte pregiudicandone la terzietà".
Dalla destra
Per il capogruppo Pdl al Senato Gaetano Quagliariello le accuse dell'Idv sono "ridicole" e si risolvono "in una pressione obliqua e indebita sulla Consulta".
Il responsabile giustizia del Pdl Niccolò Ghedini non vede nella cena "nulla di strano perché i giudici non vivono sul monte Athos ed è normale che frequentino le alte cariche. Se passasse il principio, Napolitano non dovrebbe più incontrare Berlusconi se deve firmare una legge importante, o il presidente della Corte dei conti o della Cassazione se devono prendere decisioni contabili, penali o civili. Spero che il Quirinale intervenga perché questa è un'aggressione alla Corte".
Luigi Mazzella definisce Berlusconi "un vecchio amico", scrive all'Espresso e con l'Ansa rivendica il diritto di cenare con chi gli pare: "Stiamo scherzando? Allora dovrei astenermi da tutti i lavori della Corte. A cena invito chi voglio. A casa mia vengono tutti, dall'estrema sinistra alla destra, sono amico personale di Bertinotti e di tante altre persone che vivono nel mondo della politica".
"Non credo che io, da individuo privato, debba dar conto delle cene che faccio".
"In casa mia invito chi voglio e parlo di quello che voglio".
Berlusconi: Le foto porno di Villa Certosa pubblicate da "El País" vietate in Italia
Vi presentiamo questa trasmissione argentina nel quale si parla dello scandalo di Berlusconi ed i suoi rapporti con le "veline", tra cui ricordiamo c'é il primo ministro delle pari opportunitá Mara Carfagna. All'estero, dove c'è pluralitá dell'informazione e non si é sotto dittatura mediatica com in Italia, le notizie sull'Italia riescono ad affiorare.
Il 22 giugno 2009, alle ore 15.50, Youtube ci comunica di aver censurato questo terzo video riguardante un telegiornale argentino sulle foto scandalo di Silvio Berlusconi a Villa Certosa.
Inoltre ci aggiunge che TUTTI i video pubblicati da "pignetoroma", l'account collegato a Buzz Intercultura, sono stati cancellati.
Il giorno prima, su Facebook, vengono cancellati TUTTI gli amici di "Buzz Intercultura". Una azione cosí sistematica, perfettamente paragonabile
alla CENSURA CINESE SU INTERNET, cancella ed uccide la libera informazione in un sol colpo.
Viene cancellato un account con 180 video visto da una media di 10.000 persone al giorno in tutto il mondo che avevano lasciato centinaia di migliaia di commenti, anch'essi cancellati.
L'azione fatta é illegale in quanto i telegiornali non possono essere sottoposti a copyright in quanto rientrano nel DIRITTO COSTITUZIONALE DELL'INFORMAZIONE.
Riteniamo che tra qualche giorno, cancelleranno anche il sito principale.