martedì 8 dicembre 2009

Lettera aperta al capo del governo che "più di ogni altro ha fatto nella lotta alla mafia"

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Egregio sig. capo del governo che più ha fatto nella lotta alla mafia, le vorrei chiedere perchè ella, unitamente ai suoi ministri, millanta risultati nella lotta alla criminalità organizzata che non le competono.
Non le competono perchè ella, insieme ai suoi ministri, ha operato ed opera con «Molta propaganda, molti spot e pochissima concretezza»
Vediamo perchè, cominciamo con le Procure.
Alcune Procure sono prive sia del capo sia dei sostituti; altre hanno scoperture di organico anche del 60 per cento.
Alla Procura di Palermo, ad esempio, mancano ben 16 pubblici ministeri.
Se ella e il suo Governo, che più ha fatto nella lotta alla mafia, volesse garantire la sicurezza dei cittadini metterebbe Procure e Questure in condizioni di operare in modo dignitoso.
Se ella e il suo Governo, che più ha fatto nella lotta alla mafia, volesse prendersi dei meriti non saremmo al paradosso, ad esempio, di auto della polizia guaste e ferme in garage. Le riparazioni non si possono fare, mancano i fondi, non saremmo al paradosso di mancanza di carburante per i veicoli, di mancanza di toner per le fotocopiatrici, di mancanza della carta per redigere verbali, tanto che oggi stava per essere riciclato un documento storico, per quello che può importarle, l'ordine di servizio del 23 maggio '92, si, proprio quello del giorno della strage di Capaci dove persero la vita un magistrato, a cui non fu dato il tempo di diventare una toga "rossa", la di lui moglie, anch'essa magistrato, e i ragazzi della scorta: le ricordo quei nomi: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
Scusi la divagazione sig. capo del governo che più ha fatto nella lotta alla mafia,torniamo al nostro discorso. I commissariati sono al collasso, con una sola volante a disposizione.
A rischio è la sicurezza dei cittadini. Alcuni poliziotti anticipano di tasca propria i soldi per piccole riparazioni alle vetture, pur di evitare di doverle lasciare in officina,
sarò più preciso, sig. capo del governo che più ha fatto nella lotta alla mafia, Roma e Napoli (500 auto ferme in garage), a Palermo il dato è allarmante: su 530 tra autovetture e moto assegnate alla questura, 140 sono ferme alla caserma Lungaro, nella sezione Motorizzazione. Dal guasto di pochi euro per una frizione fuori uso si passa anche a spese da mille euro per motori sui quali gravano migliaia di chilometri.
Le maggiori ripercussioni hanno investito i commissariati, che in media dovrebbero disporre di sette-dieci auto, a seconda dell'importanza dell'ufficio. Invece il 60 per cento delle macchine sono ferme.
A ogni turno dai commissariati esce sempre la stessa auto, con il risultato che i mezzi fuori uso alla Lungaro sono destinati ad aumentare. Questa è la situazione di Palermo, per esempio, quella Palermo dove ci sono stati gli arresti più clamorosi, di cui lei reclama il merito, effettuati dagli agenti che non solo operano in queste condizioni,che definire disagiate è poco, ma che lei neanche paga regolarmente, questi agenti hanno effettuato gli arresti perchè coordinati da quelle "toghe" che lei definisce rosse ma che sono insieme agli agenti i soli ad essere legittimati ad attribuirsene i meriti, non lei e neanche quei buffoni dei suoi galoppini.
Come risponde, sig. capo del governo che più ha fatto nella lotta alla mafia?
Tanto le dovevo...un cittadino che non si sente rappresentato da lei ne dal suo governo...

Aloi Calabrese

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