venerdì 18 dicembre 2009

Ponte di Messina: ci siamo.


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Impregilo: al via costruzione Ponte Messina, il titolo corre in testa al Ftse Mib
Finanzaonline.com - 18.12.09/11:44


Tra sei giorni è previsto l'avvio dei cantieri in Calabria per la costruzione del Ponte di Messina, dopo anni di tiraemolla. E' su questa notizia, anticipata a Il Messaggero da Pietro Ciucci, numero uno dell'Anas, che Impregilo corre a Piazza Affari. In questo momento il titolo del general contractor è il migliore del paniere Ftse Mib evidenziando un rialzo di oltre 3 punti percentuali a 2,3875 euro.
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Piazza Affari vira in negativo, +3% per Impregilo
Finanzaonline.com - 18.12.09/12:52


Cambio di umore per gli indici di Piazza Affari. Al giro di boa di seduta l'indice Ftse Mib cede lo 0,23% a quota 22.625 punti. Si mantiene in testa all'indice milanese Impregilo (+3,14%) sull'imminente via dei lavori in Calabria per la costruzione del Ponte di Messina. Prysmian sale del 2,14%, +1% per Stm. In coda i bancari: -2,42% per UBI e -1,69% per banco Popolare.
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Impregilo sugli scudi con il via ai lavori per il ponte di Messina
18/12/2009


Scatta in avanti a piazza Affari il titolo Impregilo dopo l'ok del Cipe all'avvio dei cantieri per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina, opera da 6 miliardi di euro circa. La cerimonia per l'inizio dei lavori, prevista per il 23 dicembre, slitterà per permettere anche al premier, Silvio Berlusconi di partecipare, ma entro la fine dell'anno cominceranno i lavori in Calabria, come ha detto il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci.

Ora Impregilo sale del 3,36% a 2,385 euro dopo aver toccato un massimo a 2,40 euro. "C'è il via libera e il supporto del Governo. I contratti sono stati aggiornati. C'è l'ok per la nuova convenzione. E tra sei giorni è previsto l'avvio dei cantieri in Calabria. Insomma abbiamo staccato il biglietto per realizzare l'opera", ha sottolineato Ciucci.

I lavori dunque partiranno subito e slitterà solo la cerimonia della prima pietra, ha precisato Ciucci. "Abbiamo deciso di attendere, in modo che possa essere presente anche il presidente Silvio Berlusconi", costretto a letto per l'aggressione della scorsa settimana a Milano.

Il Ponte deve essere completato entro il 2016. Entro l'estate ci sarà il progetto definitivo, già ampiamente elaborato e studiato, e "daremo certezze ai privati che vogliono partecipare", ha concluso il presidente dell'Anas. La ricerca dei finanziamenti delle società private per i lavori del Ponte sullo Stretto di Messina dovrebbe iniziare dalla seconda metà del 2010.

Eurolink è il contraente generale che realizzerà il Ponte e che ha come capofila Impregilo e altre società esperte in questo tipo di opere: le italiane Condotte d'Acqua, Cmc di Ravenna, la Aci Consorzio Stabile e la giapponese Ishikawajima-Harima Heavy Industries Co Ltd. Incaricati della progettazione sono invece Cowi A/S (Danimarca) Buckland & Taylor Ltd (Canada) Sund & Baelt A/S (Danimarca). Per il ponte la quota di Impregilo dei fondi già stanziati è di circa 500 milioni di euro.
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Cipe, ok a 330 mln per lavori Ponte Stretto Messina
giovedì 17 dicembre 2009 11:26

ROMA (Reuters) -
Il Cipe ha approvato la destinazione di risorse per 330 milioni per il Ponte sullo Stretto di Messina. Lo si legge in una nota delle Infrastrutture.

"Approvate le risorse necessarie all'aumento del capitale della società Stretto di Messina garantendo all'Anas e alle Fs una quota pari a 330 milioni di euro, aggiuntivi a quelli previsti nella Finanziaria 2010. Risorse queste che verranno utilizzate nei prossimi anni a fronte del fabbisogno derivante dalla realizzazione del Ponte", si legge nella nota.

"Il completamento dei finanziamenti relativi alla Variante di una linea ferroviaria a Cannitello per complessivi 26 milioni di euro consentirà, inoltre, la sottoscrizione dei contratti e l'avvio dell'esecuzione dei lavori come programmato nella prossima settimana", aggiunge la nota.

Tra gli altri provvedimenti approvati, la nota elenca 162 milioni per due lotti della statale Olbia Sassari.

Il Cipe ha anche approvato il contratto di servizio delle Fs con cui si garantisce il servizio passeggeri a lunga e media percorrenza.
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Stretto di Messina: un ponte per le mafie
di Paolo De Gregorio


Le ultime dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulla costruzione del ponte dello stretto di Messina, hanno suscitato molteplici riflessioni tra l’opinione pubblica. Vi proponiamo quella di un nostro lettore…

La questione del ponte sullo stretto di Messina mi evoca immediatamente l’opzione nucleare, in entrambi i casi viene scelta la strada più costosa
La questione del ponte sullo stretto di Messina mi evoca immediatamente l’opzione nucleare, in quanto in entrambi i casi viene scelta la strada più costosa, più pericolosa, più irrazionale, più lunga come realizzazione, al posto di scelte non pericolose, praticabili subito, senza impatti ambientali.

Naturalmente, per quanto riguarda l’energia, parlo del fotovoltaico diffuso, che è in grado di dare, se solo lo si volesse, tutta l’energia di cu abbiamo bisogno. Basterebbe incentivarlo come si fa con l’auto, rottamando tra l’altro vecchi impianti a gasolio o a gas e sostituendoli con questa meravigliosa, efficiente fonte rinnovabile.

La resistenza delle lobby del petrolio e del nucleare crea condizioni per cui tale innovazione energetica non venga fatta, anzi viene ostacolata da norme burocratiche tese a scoraggiare chi vuole cambiare, e non incentivata come buon senso vorrebbe.

È chiaro che se l’opinione pubblica si rendesse conto che il fotovoltaico funziona e ci da vera energia pulita e non pericolosa, e vedesse questo fatto realizzato in concreto, la follia del ritorno al nucleare sarebbe seppellita per sempre.

Per il ponte sullo stretto di Messina il discorso è identico: si sceglie la via più assurda perché mette in moto una grande mole di denaro, di appalti, di affari che, in quelle regioni (Calabria e Sicilia), significa ingrassare le due mafie, che poi ricorderanno chi devono votare alle elezioni.

Se invece usassimo il metro di risolvere i problemi senza offrire opportunità alle mafie, la questione del ponte cadrebbe nel ridicolo, poiché non basta velocizzare il traffico tra Sicilia e Calabria, guadagnando qualche decina di minuti rispetto ai traghetti, ma vi è la questione dell’autostrada Salerno-Reggio, che è un budello impercorribile, la cui modernizzazione richiederebbe spese superiori a quelle per il ponte. L’attuale traffico su questa arteria risulta così intasato che i tempi di percorrenza di un TIR, che dalla Sicilia va al Nord, sono tempi commercialmente inaccettabili.

La soluzione sono le autostrade del mare, con traghetti pensati solo per il trasporto dei TIR, mezzi superveloci, che possono svuotare facilmente la Salerno-Reggio, che possono collegare in poche ore Palermo con Salerno-Civitavecchia-Livorno-Genova e Catania con Bari-Ancona-Ravenna-Trieste, realizzando così anche il compito di ridimensionare il traffico sulla Adriatica.

Basta fare uno studio sui volumi di traffico su queste due arterie e mettere a disposizione un numero di navi adeguato. Per il traffico nei due sensi tra Sicilia e continente il conto sarebbe presto fatto, basterebbe chiedere alle Ferrovie dello Stato quanti biglietti vendono al giorno per traghettare i Tir.

Sarebbe ora di smetterla di occuparci della vita, più o meno dissoluta, del Cavaliere e contrapporre ai suoi programmi, spesso distruttivi, proposte serie, razionali, praticabili, andando a parlare con le popolazioni interessate e mettendo in piedi un movimento anti-ponte e anti-nucleare, fra la gente dei possibili siti nucleari, fra la gente di Messina e Reggio Calabria, e non dai comodi studi televisivi o dai palazzi del potere.
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Ponte Stretto,Tozzi: "rischia di unire due cimiteri"
di Mario Tozzi
12/4/2009


"Nessun terremoto e' prevedibile. E cio' che ha detto il ricercatore abruzzese dell'Infn e' una cosa priva di qualsiasi fondamento, non si basa su alcun dato scientifico. È piu' che altro una sensazione. Fino adesso al mondo nessuno e' riuscito a realizzare strumenti in grado di prevedere terremoti. Se ci fosse un sistema ben venga ma quello non lo e', e non ha alcuna validazione scientifica. Peraltro Giuliani non e' ne' un geologo ne' un geofisico...". Lo afferma Mario Tozzi, geologo, primo ricercatore al Cnr intervistato dal direttore di Articolo21 Stefano Corradino.

"L'unica cosa che si puo' fare e' prevenire - afferma Tozzi -. Risanando, ricostruendo e soprattutto osservando leggi antisismiche. Una cosa che non e' stata fatta in alcun modo. Se non si osservano questi criteri c'e' poco da fare... Di manutenzioni non se ne fanno ne' per gli edifici pubblici (con i soldi pubblici) ne' per gli edifici privati, che potrebbero essere risanati concedendo ai privati stessi incentivazioni e sgravi fiscali se ristrutturano in maniera antisismica". Tozzi e' preoccupato per il piano case del governo.

"Chiedo che il governo preveda che nei comuni a rischio non sia possibile fare ampliamenti di alcun genere perche' altrimenti rischiamo di aggravare la situazione nell'intero paese. Costruire un piano in piu' significa condannare al collasso una struttura alla prima scossa sismica. E poi e' assurdo pensare che il progettista sia l'unico soggetto a certificare se il lavoro e' fatto bene o male".

Oggi intanto il premier Berlusconi ha parlato del Ponte sullo Stretto di Messina dicendo che si fara' e che e' "un'opera prioritaria, epocale e fondamentale per l'unita' del paese"."Io penso - afferma il geologo - che sia scarsamente produttivo dal punto di vista economico, non favorira' gli spostamenti ma soprattutto rischioso. Per problemi di sismicita' ma non solo, perche' quella zona e' funestata da frane a scivolamento profondo. Grossi spostamenti di terreno soprattutto in Calabria che possono addirittura interessare le zone di ancoraggio dei piloni.

Il ponte rischia di unire non due regioni ma due cimiteri". Critico anche sull'azione dei media. "In termini di quantita' - conclude Tozzi - la copertura e' stata buona come qualita' meno. Si e' puntato troppo sulle dichiarazioni del ricercatore abruzzese Giuliani e poco sul fatto che in Italia non si fa prevenzione e che quindi siamo tutti a rischio".
PONTE
I costi del Ponte
4.732 milioni di Euro
di cui 3.410 per il ponte
1.322 per gli allacci stradali e ferroviari.
Tempi di esecuzione
6 anni dall'inizio dei lavori
che è previsto per la fine del
2006 inizio 2007

NO-PONTE
VOGLIAMO LA TAV TRA GLI AEROPORTI DI PUNTA RAISI (PALERMO) E FONTANAROSSA (CATANIA)

SONDAGGIO de "il Sole 24 Ore"

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