martedì 7 luglio 2009

...e le pulci hanno la tosse...

LINKMATRIMONI E BACI IMBARAZZANTI - Il Dison. Angelo Alfano (Ministro di Giustizia) che nel '96 presenzia al matrimonio della figlia di Croce Napoli, boss mafioso, e lo bacia... (ricorda vagamente qualcun'altro). La giornalista Olga Lumia viene licenziata perchè colpevole di aver linkato IL GIORNALE CON LA FOTO DEL BACIO SULLA PROPRIA BACHECA FACEBOOK!!!

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Il bacio pericoloso di Alfano
di FRANCESCO VIVIANO

Repubblica — 05 febbraio 2002

Un altro bacio, un altro matrimonio «imbarazzante», ancora relazioni pericolose con uomini di Cosa nostra. Ma questa volta l' ospite eccellente non è un «vecchio» della politica, come Andreotti o Mannino, ma un giovane delfino, Angelino Alfano, deputato nazionale di Forza Italia, pupillo di Gianfranco Miccichè. Una carriera folgorante la sua che adesso rischia di essere adombrata da un bacio: quello con Croce Napoli, capomafia di Palma di Montechiaro, morto l' anno scorso. Un bacio con il boss al matrimonio della figlia Gabriella, sposatasi nell' estate del ' 96 quando Alfano era stato appena eletto deputato regionale. Lui, oggi, nega di aver mai conosciuto Croce Napoli e tantomeno ricorda di aver partecipato al matrimonio della figlia. Ma una videocassetta delle nozze lo smentisce. Corsi e ricorsi storici. Nei guai giudiziari dei politici, nei pericolosi rapporti con boss e uomini d' onore, quasi sempre c' è di mezzo un bacio, un regalo e una partecipazione a un matrimonio della figlia o del figlio di un capomafia. Il "bacio" per eccellenza è quello presunto, raccontato dal pentito Balduccio Di Maggio, tra l' ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti e Totò Riina, e il regalo, anch' esso presunto, quello destinato ad Angela Salvo, figlia dell' esattore di Salemi Nino Salvo in occasione delle sue nozze con Gaetano Sangiorgi. Poi c' è la partecipazione dell' ex ministro Calogero Mannino al matrimonio di un figlio del boss Caruana. Episodio al centro del processo contro il leader dc che è stato recentemente assolto.
Ora spunta un altro matrimonio, un regalo e il bacio allo sposo e alla sposa. E al padre di lei, il boss di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, morto un anno fa. L' ospite d' onore di quel matrimonio, tra Gabriella Napoli, figlia del boss, e Francesco Provenzani, celebrato nell' estate del 1996, è il pupillo di Gianfranco Miccichè, agrigentino, Angelo Alfano, ex deputato regionale e capogruppo all' assemblea regionale, attualmente deputato nazionale. Il bacio e il regalo alla sposa, allo sposo e al boss, è documentato da un filmato (con audio) di oltre un' ora che comincia con gli ultimi ritocchi al trucco e al vestito della sposa e prosegue con la cerimonia religiosa, il banchetto in un grande albergo all' ombra della Valle dei templi, il ballo tra gli sposi, i ringraziamenti con bomboniere e sacchetti di confetti a tutti gli invitati. La presenza di Angelo Alfano viene registrata a metà cerimonia, poco dopo che gli sposi hanno tagliato la torta nuziale. Il deputato di Forza Italia si fa spazio tra la folla che attornia gli sposi e ha in mano un pacco, il suo regalo di nozze agli sposi. L' arrivo dell' onorevole è salutato da un coro di «che onore, che onore~». Lo sposo e la sposa sono emozionati alla presenza del fresco deputato di Forza Italia. Alfano bacia prima la sposa, si complimenta con lei, poi bacia lo sposo. Infine l' abbraccio e il bacio con il padre della sposa, il capomafia Croce Napoli, titolare di una fedina penale di tutto rispetto: arrestato per associazione mafiosa, concorso in sequestro di persona, in omicidio e indicato dagli investigatori come «capo dell' omonima cosca mafiosa facente capo a Cosa nostra, operante in Palma di Montechiaro e nei centri limitrofi». Non proprio uno sconosciuto. Poi il deputato consegna il regalo nelle mani della sposa e si scusa per il ritardo a quel matrimonio: «Mi dispiace, ma non ho fatto in tempo, ero a Milano e sono arrivato ad Agrigento soltanto da poco». Alfano viene attorniato da altri invitati che lo ringraziano della presenza, parlano del più e del meno e dopo un po' , dopo essersi congratulato con la sposa e con lo sposo, saluta e va via. Ma di questo matrimonio, Angelo Alfano, che alle elezioni regionali del '96 ha ottenuto quasi 9 mila voti, risultando il primo degli eletti nella provincia di Agrigento, dice di non ricordare nulla. «Io non ho mai partecipato a matrimoni di mafiosi o dei loro figli, non conosco la sposa, Gabriella, né ho mai sentito parlare del signor Croce Napoli che lei mi dice essere stato capomafia di Palma di Montechiaro». E quando gli diciamo che c' è un video che prova la sua partecipazione al matrimonio della figlia del boss e il bacio al capomafia, Alfano ribatte: «Non ho nessuna memoria o ricordo di questo matrimonio, attenti a pubblicare notizie del genere». Le immagini, però, sembrano chiare: il matrimonio, il regalo, il bacio agli sposi e al capomafia di Palma di Montechiaro.

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Alfano ricorda: 'Ero amico dello sposo'
di FRANCESCO VIVIANO

Repubblica — 06 febbraio 2002

«Adesso ricordo, adesso che ho appreso altri particolari su quel matrimonio, ricordo di esserci stato, ma su invito dello sposo e non della sposa». A 24 ore di distanza e dopo un piccolo sforzo di memoria l' onorevole Angelo Alfano, deputato nazionale di Forza Italia, si è ricordato di avere partecipato al matrimonio della figlia del boss di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, baciandolo assieme alla sposa e allo sposo. Ieri il nostro giornale aveva rivelato che nell' estate del 1996, poco dopo la sua prima elezione a deputato regionale, l' onorevole Alfano aveva partecipato al matrimonio di Francesco Provenzani con la figlia di Croce Napoli, capo della «famiglia» mafiosa di Palma di Montechiaro, morto un anno fa. La partecipazione di Alfano al matrimonio è documentata in un video amatoriale girato il giorno delle nozze che riprende tutte le fasi preparatorie e quelle successive alla cerimonia che si è svolta in un noto albergo all' ombra della Valle dei templi di Agrigento. Angelino Alfano in un primo momento aveva negato, sostenendo di non avere mai partecipato a quel matrimonio e di non avere mai conosciuto né sentito parlare del boss Croce Napoli. « Non ho nulla di cui giustificarmi, sono un antimafioso convinto e manifesto, sin dai tempi del liceo» risponde adesso l' onorevole Alfano che ricorda anche di avere ricevuto in passato minacce e intimidazioni «in ragione della mia intransigenza». «A quel matrimonio - specifica l' onorevole Alfano - fui invitato dallo sposo, mio conoscente. Non conoscevo la sposa, men che meno suo padre che, ovviamente, mi fu presentato lì quale suocero dello sposo e che, solo adesso, apprendo essere tale Croce Napoli di cui nella mia vita ho sempre ignorato l' esistenza. Purtroppo la Sicilia è una terra difficile e martoriata dove, qualche volta, anche l' educazione e la cortesia di consegnare personalmente un regalo a uno sposo felice può produrre fastidiosi effetti collaterali». La vicenda del parlamentare di Forza Italia presenta, incredibilmente, molte analogie con un altro matrimonio che tanti problemi creò all' ex ministro dc, Calogero Mannino, anche lui agrigentino, che partecipò alla cerimonia nuziale del rampollo dei CaruanaCuntrera e che fu al centro del processo per mafia che lo ha visto recentemente assolto. In quell' occasione Calogero Mannino si difese sostenendo di avere partecipato a quel matrimonio su invito della sposa, di cui fu testimone, e non dello sposo (Caruana ndr) che non conosceva. «Se ieri (l' altro ieri per chi legge, ndr) mi fosse stato fatto il nome dello sposo, Francesco Provenzani, che è un mio conoscente - spiega Alfano - mi sarei sicuramente ricordato di avere partecipato a quel matrimonio e se prima avevo detto che non era vero è stato proprio perché i nomi di Gabriella Croce e di Croce Napoli non mi dicevano assolutamente niente». E, per non incorrere più in incidenti del genere, Angelino Alfano fa sapere che d' ora in poi si comporterà in maniera diversa. «Da questo momento consegnerò alla Dia tutti gli inviti di matrimoni che dovessero pervenirmi al fine - dice Alfano - delle doverose indagini genealogiche dei nubendi. Da deputato della Repubblica alcuni dubbi mi turbano in questa tragicomica vicenda: da chi fu registrato il video? Perché e per quali interessi è stato tirato fuori dopo 6 anni? Chi lo ha inviato anonimamente?». Copia del filmato è stata inviata anche al vicepresidente del Consiglio comunale di Agrigento Giuseppe Arnone che si schiera a spada tratta a fianco del suo "avversario politico". «Ho ricevuto anch' io la versione integrale del video. Lunedì scorso ho rintracciato Alfano per fargli avere video e anonimo ed esprimergli il mio sconcerto per questi sistemi. La lotta politica e la lotta alla mafia non possono nutrirsi di anonimi e veleni».

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