mercoledì 22 luglio 2009

Zanicchi, il Bangladesh e l’assenteismo «da fiction»

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di Maria Laura Rodotà

La cantante nominata vicepresidente della Commissione Sviluppo dell’europarlamento: aiuterò i bambini


E io tra di voi... «Che non parlo mai» nel suo caso pare una forzatura, sarebbe meglio «che parlo parecchio». La neo-vicepresidente nonché Aquila di Ligonchio nonché diva della canzone diventata presentatrice diventata politica berlusconiana è fatta così. Nel 1971 Iva Zanicchi aveva inciso l’album Caro Aznavour, con brani del cantautore franco-armeno («Io tra di voi» è il più famoso).

Nel 2009 è stata rieletta eurodeputato («mi avevano eletto nel 2004 ma poi son successe cose strane, e son diventata prima dei non eletti, sono subentrata nel 2008»); prima delle elezioni era risultata recordwoman dell’assenteismo («insomma, assenteista per modo di dire, avevo firmato un contratto per una fiction di otto puntate e i contratti si rispettano, l’ho detto che se mi avessero rieletto mi sarei impegnata »); ora, a Europarlamento insediato, è vicepresidente di una commissione importante, quella per lo Sviluppo, si occupa del terzo mondo e dei fondi per gli aiuti (e altro che eurofannullona, «devo star lì tre-quattro giorni a settimana a laurà, come si dice a Milano»). Ora però Zanicchi si preoccupa perché la fiction, «Caterina e le sue figlie», «io, Virna Lisi e trecento altre attrici», andrà in onda in autunno, «e diranno ancora che sono assenteista, ma io non sono andata alle sedute perché dovevo girare».

Insomma, non è colpa di Sanremo (dove ha cantato «Ti voglio senza amore», forse male interpretato come inno al desiderio femminile maturo; magari era delusa dai criteri di selezione del Pdl): «Ohi, Sanremo dura tre giorni». Anche cinque, ma ora è un’altra storia. Perché «se è vero che un miliardo di persone va a letto senza cena, se è vero che i bambini del Bangladesh non riescono a concentrarsi a scuola per la fame, allora l’Europa deve fare la sua parte. Dare degli aiuti, aiuti mirati, eh. Perché poi hanno fatto anche tante porcherie. E a questo punto, me lo lasci dire, col G8 e tutto Berlusconi ultimamente si è comportato benissimo. Il resto del carlino, si dice al mio paese, lo facciamo fare a Dio che è santo vecchio». Più anziano del premier. E soprattutto di alcune candidate giovani, attraenti, e molto seguite in campagna elettorale.

Onorevole Zanicchi, prima delle Europee lei si era lamentata perché la lasciavano un po’ sola: «Non un po’, totalmente sola. Capisco che era importante aiutare le new entries, ma forse l’hanno preso un po’ troppo alla lettera. Comunque sono andata per mercati, per negozietti, la gente mi vuole bene e mi ha votato. E sa quanto ho speso per la campagna? Cinquemila euro per 22.117 voti. Faccia lei il conto». Quattro euro e quaranta a voto, Ok il prezzo è giusto, chi conosce Zanicchi ricorda il quiz da lei condotto dal 1987 al 2000, che fu una storica trasmissione di Mediaset.

Nel 2000 alcune sue neocolleghe erano bambine: «Ma non sono mica veline. La Lara Comi è laureata alla Bocconi, non si dice sempre "è laureata alla Bocconi" per dire una bella cosa? La Licia Ronzulli ha lavorato come volontaria, è una caposala… La Barbara Matera è talmente carina, via, qualche bella ragazza, qualche bel ragazzo aiutano sempre, lì è tutto un vecchiume ». E poi: «Ora dobbiamo dimostrare quello che valiamo. Non devono pensare: quella è una cantante, quella è una fisioterapista, che cavolo vuol dire. Io sono orgogliosa di essere una cantante, canterei sempre, forse farò una serata a Strasburgo con i colleghi». Farà "Io tra di voi", per prenderli in giro, forse.

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