sabato 6 giugno 2009

Italia: L’apatia

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da El Mundo

- Il paese ha una grande coscienza politica, ci si attende un’alta partecipazione
- Si da per scontato che vincerà Berlusconi

Che sia chiaro fin dal principio: gli italiani stanno affrontando le prossime elezioni europee con non poco disinteresse ed apatia. In fin dei conti secondo un recente sondaggio pubblicato da Eurobarometro, la metà degli italiani si sente molto lontana e distante dall’Europa, ed un 52% ammette di non capire il funzionamento della macchina comunitaria.

Ma soprattutto osservano l’Europa con diffidenza. Solo un 41% manifesta fiducia nei suoi confronti, mentre la media europea si aggira attorno al 47%.

I politici in generale sono una categoria molto disprezzata in Italia. Sono considerati “la casta” e vengono accusati di godere di privilegi impensabili, di guadagnare stipendi stratosferici e di lavorare molto poco.

Ma se gli italiani diffidano dei loro rappresentanti nel Parlamento nazionale, guardano persino con più sospetto i loro europarlamentari.

La verità è che non mancano loro motivi per farlo: i rappresentanti italiani nel Parlamento di Strasburgo si distinguono per essere quelli che guadagnano gli stipendi più alti di tutta l’Unione Europea (12.007.03 euro al mese) e tra loro si registra l’indice di assenteismo più elevato.

Dei 20 deputati che meno si vedono in Parlamento, la metà sono Italiani.

Dei 78 eurodeputati che rappresentano l’Italia solo 6, per esempio, hanno partecipato all’ultima seduta nella quale è stata approvata una norma che permette di fabbricare bibite al sapore d’arancia senza che nella loro composizione ci sia una sola goccia di succo naturale d’arancia, disposizione che ha sollevato un’enorme polemica in Italia.

Dinnanzi a questo panorama, il poco entusiasmo che risvegliano le prossime elezioni europee da quelle parti è perfettamente comprensibile. Ma l’Italia, si sa, è un paese con una grande coscienza politica e che suole recarsi alle urne in massa.

Tanto che il 6 ed il 7 giugno, date nelle quali si celebreranno qui le elezioni europee, ci si aspetta che sia giustamente l’Italia a far registrare l’indice di partecipazione più alto di tutta l’Unione Europea.

Tra l’altro in Italia il 6 ed il 7 giugno, in concomitanza con le elezioni europee, si svolgeranno anche elezioni locali. E questo è un fattore che senza dubbio spronerà la gente ad andare a votare.

In effetti, anche nel 2004, in occasione dell’ultimo appuntamento elettorale europeo, le due elezioni coincisero e la partecipazione fu del 71-72%. Questa coincidenza, però, avrà anche un altro effetto: la campagna elettorale, come già successe 5 anni fa, si concentrerà soprattutto sulle elezioni locali e non su quelle europee.

A tutto ciò bisogna poi aggiungere un fatto peculiare: in Italia i leader nazionali di molti partiti si presentano come capilista alle elezioni europee. Il Popolo della Libertà (PdL), per esempio, ha come numero uno della sua lista niente meno che Silvio Berlusconi, l’attuale primo ministro.

Si tratta di mera strategia per mobilitare le basi perché, una volta concluse le elezioni, la prima cosa che “Il Cavaliere” farà, sarà rinunciare alla sua poltrona a Strasburgo, che sarà assegnata al secondo della lista. Questa astuzia contribuisce però a conferire alla campagna elettorale delle elezioni europee un carattere di votazioni nazionali.

Chi vincerà? Si da per scontato che vincerà Berlusconi. “Il Cavaliere” non solo gode di una popolarità altissima, ma sembra imbattibile.

Da quando, ad aprile dell’anno scorso, ha stravinto le elezioni politiche, ha vinto in goleada tutte le votazioni che ci sono state in Italia.

Nessuno crede che il 6 ed il 7 giugno si ripeta ciò che successe durante le scorse elezioni europee del 2004, quando Berlusconi venne sconfitto dalla coalizione di centro-sinistra capeggiata da Romano Prodi.

5 giugno 2009

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