giovedì 18 giugno 2009

Un pianeta da difendere

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di Mario Tozzi
primo ricercatore Cnr - Igag e conduttore televisivo

Un terremoto da non dimenticare

Come sia possibile che un terremoto di media forza (“solo” 5,8 magnitudo Richter) possa provocare quasi 300 morti, e la devastazione che ancora tutti abbiamo negli occhi, non è affatto un mistero, non solo per i geologi, ma anche per chiunque abbia qualche dimestichezza con la memoria tormentata di questo Paese.
I terremoti non si possono ancora prevedere, ma certamente possiamo sapere, con un certo dettaglio, dove avverranno e che tipo di danni provocheranno. Quindi tutti avrebbero dovuto ben conoscere il grado di sismicità de L’Aquila, sul cui territorio le leggi antisismiche erano state promulgate fino dal 1935. E tutti avrebbero dovuto conoscere anche lo stato di conservazione degli edifici pubblci e delle abitazioni private. Così gli amministratori locali avrebbero avuto gli strumenti per intervenire, impiegando i denari nel risanamento degli edifici pubblici e stimolando l’edilizia privata a restaurare in modo antsismico. Ma come avrebbero potuto, quando l’esempio nazionale, quello del governo, andava nel segno opposto? Angelo Bonelli ha messo in luce quali sono stati i tagli effettuati da questo governo alla protezione del territorio. È stato soppresso, con il decreto 112/2009, il fondo per il monitoraggio sismico previsto dalla legge 244/2007, per un totale di 4,5 milioni di euro. La norma prevedeva “la prosecuzione delle attività di monitoraggio del rischio sismico attraverso l’utilizzo di tecnologie scientifiche integrate dai fattori di rischio delle diverse aree del paese”. Cioè esattamente quello che non si sarebbe mai dovuto tagliare in Italia. Sono stati ridotti da 510 milioni a 270 milioni di euro i fondi per la difesa del suolo. Sono stati soppressi, sempre con il decreto 112/2009, i finanziamenti di 151 milioni di euro destinati alla prevenzione e difesa suolo della Sicilia e della Calabria.
Mancherà anche il fondo di un milione di euro per attuazione dei piani di difesa del suolo. È stato soppresso, con decreto 112/2009, il fondo di 45 milioni di euro per il ripristino del paesaggio, previsto dall’art. 2 comma 404 della legge finanziaria n. 244/2007. Così pure è stato soppresso, con decreto 112/2009, il fondo di 15 milioni di euro per la difesa del suolo dei piccoli comuni, previsto dall’art. 2 comma 331 legge 244/2007. Infine, sono stati ridotti i fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici rispetto ad un fondo generale di 100 milioni di euro istituito con legge finanziaria 244/2007. Il piano antisismico è stato rifinanziato individuando uno stanziamento pari al 5% - e non più il 10% - del piano per le grandi infrastrutture, come previsto nei precedenti piani. Nonostante si piangano ancora gli studenti morti a San Giuliano di Puglia. Di fronte a queste operazioni, perché gli amministatori locali avrebbero dovuto essere più virtuosi? Il terremoto è un evento del tutto naturale, che diventa catastrofico solo per colpa di amministratori spesso in malafede, governanti incapaci e ignoranti e anche cittadini che sperano sempre che non avvenga mai, come se fosse un’eventualità scatenata dagli dei.

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