venerdì 12 giugno 2009

Processo farsa al padre di Noemi. Nuova udienza per Elio Letizia, ma i reati sono prescritti

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di Conchita Sannino

Dopo il rinvio a giudizio la pratica misteriosamente si è fermata. Il Tribunale ha aperto un´inchiesta. Letizia sarà convocato per una nuova udienza preliminare ma i giudici potranno solo comunicargli che gli episodi di concussione per i quali finì in manette sono prescritti

L'ultimo atto della farsa andrà in scena a breve. La giustizia, gabbata da un indagato "eccellente" fisserà - a ben 16 anni di distanza da un arresto che fece clamore, e a 12 da un rinvio a giudizio poi annullato - una nuova udienza preliminare a carico del signor Benedetto Letizia detto Elio, padre della diciottenne Noemi legata da amicizia al presidente del Consiglio Berlusconi. I giudici, tuttavia, potranno solo comunicargli che gli episodi di concussione per i quali era finito in manette sono prescritti: "in nome del popolo italiano", quel faldone è carta straccia.
Dopo la notizia rivelata da Repubblica sull´apertura di un´inchiesta amministrativa avviata dal presidente del Tribunale Carlo Alemi, per accertare negligenze e responsabilità sull´ "oblio" del processo a Letizia, c´è da preparare l´udienza finale. «Andrà così purtroppo: è molto amaro. Ma c´è anche il dovere e la determinazione di capire cosa è successo: accertamento che sarebbe avvenuto, ovvio, in ogni caso», puntualizza Alemi. A scavare tra le carte, affiora anche un "singolare" atto, errato o falso, favorevole a Letizia, presentato al Comune di Napoli appena qualche mese fa: febbraio 2009.

Presidente Alemi, c´è qualcosa di inquietante in questa storia di malagiustizia, che attiene - nel migliore dei casi - a ricorrenti condotte di negligenza. Ciò prescinde dai riflettori che il caso politico "Noemi" ha acceso sull´indagato o dalle sue amicizie recenti, non crede?
«Per questo ho aperto un´inchiesta amministrativa. Quanto al cognome dell´indagato, il cui fascicolo risulta di fatto parcellizzato e dimenticato da anni, voglio sgomberare subito il campo da qualunque equivoco».

Letizia o no, avreste comunque trovato questo "buco nero"?
«Sì, qui non esiste né giustizia ad orologeria, né ad personam. Si andrà fino in fondo. Ho già dovuto rispondere a qualche provocazione inutile. A me non importa sapere chi frequenti questo signore o la famiglia. Mi importa capire le responsabilità di questa grave defaillance: perché una persona accusata di gravi reati non abbia avuto un processo e, forse, non sia stata più rinviata a giudizio, dopo l´annullamento della prima udienza preliminare».

"Forse"? È tanto dura capire che percorso segue un fascicolo?
«Matassa ingarbugliata. Dopo l´udienza preliminare, la posizione di questo signore è stata stralciata. Lì si affievoliscono le tracce». L´indagato è arrestato nel ‘93 per concussione; assolto nel 2003 per un altro episodio; ma, durante il dibattimento che riguarda alcuni coindagati, nel 2004, gli vengono attribuite altre tangenti dai testi d´accusa, in aula. Un rompicapo. «Tutta questa confusione suona come un´offesa per uffici che lavorano con abnegazione. In questi giorni, come Tribunale e come ufficio Gip stiamo gestendo qualcosa come 30 blitz giudiziari: significa grande lavoro, tenuta, organizzazione». Si scopre che Elio Letizia voleva ricostruire il profilo "economico-giuridico" dopo la sospensione dal Comune. Ma quest´ultimo aveva dato l´alt, ricordando che per lui pendeva ancora un procedimento. Fino al 3 febbraio 2009: data in cui - scrive l´ufficio del personale - «viene acquisito dalla Procura un certificato di carichi pendenti da cui nulla risulta a carico di Letizia».

Com´è possibile?
«Mi riferisce una cosa che non so spiegarmi. Un altro aspetto da approfondire».

(12 giugno 2009)

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